sabato 23 agosto 2008

La Firenze di Boccaccio in un sexy film

Il 5 settembre uscirà in Italia il film di David Leland prodotto da Dino De Laurentiis e Cavalli: si chiama Decameron Pie e promette scene bollenti Giovani fiorentine del ’300 fasciate in lunghi abiti di velluto nero, pantaloni di pelle a go go, suore (licenziose) nascoste da pudichi veli bianchi: così Roberto Cavalli, al debutto come costumista, ha vestito i protagonisti di Decameron Pie di David Leland, la commedia con Hayden Christensen, Mischa Barton, Tim Roth e Anna Galiena, molto liberamente ispirata al Decameron di Giovanni Boccaccio, che strizza l’occhio nella trama, come nel titolo, alle commedie sexy giovanilistiche sul modello di American Pie.
FINALMENTE IN ITALIA. Il film da 40 milioni di dollari, prodotto da Dino De Laurentiis insieme alla moglie Martha, a Tarak Ben Ammar e allo stesso Cavalli, a oltre due anni dalla fine delle riprese in Italia (a Cinecittà e in location come San Gimignano, Siena, Bracciano e la campagna intorno a Caprarola) e dopo vari cambiamenti di titolo (fra gli altri, Virgin territory, Chasing Temptation, Decameron: Angels & Virgins, Guilty Pleasures e per il mercato d’oltralpe Medieval Pie), arriverà nei cinema italiani il 5 settembre distribuito da Eagle Pictures. Per la pellicola, tuttavia, l’uscita in sala (finora avvenuta solo in Russia, Ucraina, Singapore e Francia), non ci sarà nè negli Usa nè in Gran Bretagna, dove sono già state fissate, per agosto, distribuzioni direttamente in video. Nelle note di produzione, comunque, Dino De Laurentiis sottolinea la bravura di Leland: «È entrato in sintonia con la storia e ha compreso immediatamente ciò che volevamo. Ha scritto un bellissimo copione, moderno, intrigante, i cui temi sono gli stessi che coinvolgono i giovani d’oggi: l’amore, il sesso, l’avventura».
TRAMA ISPIRATA AL DECAMERONE. La trama, ricca di scene di nudo, pesca a piene mani, per le situazioni, dalle novelle del Boccaccio ma stravolgendo linea narrativa e personaggi, che spesso restano legati all’originale solo nei nomi. Protagonista della vicenda, narrata dal pittore-finto monaco Tindaro (Craig Parkinson) è Pampinea (Mischa Barton) giovane fiorentina rimasta orfana e promessa sposa a un conte russo che, nella Firenze del 14/o secolo, martoriata da un’epidemia di peste, cerca di sfuggire al bieco Gerbino De la Ratta (Tim Roth, sempre credibile), intenzionato a sposarla. Nella ricerca di un luogo in cui nascondersi, la ragazza si ferma in un convento dove ritrova il bel Lorenzo (Hayden Christensen), da sempre innamorato di lei ma diventato in breve tempo l’amante di tutte le suore (fra cui anche Elisabetta Canalis e Anna Galiena), facili allo strip e ansiose di sedurre. Al gioco amoroso fra Pampinea e Lorenzo, si intrecciano quelli degli amici della ragazza, come Filomena, Elissa, Dioneo e del conte russo arrivato in Italia. «Boccaccio è stato geniale nel modo in cui ha legato fra loro le singole storie - spiega Leland -. La maggiore difficoltà è stata individuare una storia centrale che unisse le varie trame parallele. Il Decameron racconta 100 storie diverse, ma tutte ambientate nello stesso mondo. Dino non voleva realizzare un film a episodi e io ero d’accordo con lui», anche se «per quanto riguarda la recitazione, il dialogo, i costumi, la scenografia o l’ambientazione - aggiunge - la nostra priorità è sempre stata lo spirito del Boccaccio». Cavalli, che per il film ha realizzato 150 costumi aggiunge che «anche come costumista sono rimasto me stesso. È un Trecento senza tempo e un Cavalli riconoscibile. Alcuni abiti li ho recuperati dal museo storico della mia moda, altri un pò modificati».da


corriere.it
Mah certi nomi come quelli della Galiena e, peggio, della Canalis depongono per il fatto che questo sarà un film stile pecoreccio anni 70...oltretutto nessuna delle due è intrigante davvero, sono bonazze e basta..Non si sentiva la mancanza di un'opera cinematografica (eufemismo) di tal fatta che punta ad incassi sostanziosi cercando di attirare spettatori di bocca buona e in cerca di scene pruriginose .Sarà la solita schifezza gabellata per arte..Decameron pie..sarà una vera porcata..mai come ora il titolo è illuminante, che dico, FOLGORANTE!
Povero Boccaccio!

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